La donazione con riserva di usufrutto permette di trasferire la nuda proprietà di un bene immobile, mentre chi la dona, trattiene l’utilizzo e può decidere se affittarlo o andarci a vivere.
Il diritto decade quando l’usufruttuario muore. Anche questo tipo di donazione non chiede nulla in cambio e può essere scelta come soluzione per suddividere il patrimonio tra gli eredi, anticipando la successione.
Visto che comunque è un’operazione che implica dei costi, conviene soppesarne pro e contro prima di prendere una decisione in merito.
Atto di donazione con usufrutto: come si stipula?
Questo tipo di donazione è previsto dal Codice Civile ed è disciplinato dall’articolo 796. La legge prevede di riservare l’usufrutto al donante, ma eventualmente anche a un’altra persona dopo di sé.
Per essere perfezionata, la donazione con usufrutto prevede:
la stipula di un atto pubblico davanti al Notaio e alla presenza di due testimoni;
che sia il donante che il beneficiario manifestino pubblicamente il loro consenso;
che il donante sia pienamente capace di agire e di disporre dei propri diritti. Sono quindi esclusi i minori, gli interdetti, gli inabilitati e le persone soggette all’amministratore di sostegno.
Quanto costa la donazione con usufrutto?
Le tasse da pagare vengono calcolate in base a due fattori:
Valore della nuda proprietà
Età del donante-usufruttuario
I costi da sostenere comprendono le seguenti imposte:
ipotecaria, pari al 2% del valore catastale del bene;
catastale, pari all’1% del valore catastale;
di donazione, varia in base al rapporto di parentela esistente tra chi dona e chi riceve.
La donazione con usufrutto prevede un costo inferiore rispetto alla semplice donazione, perché viene trasferita una proprietà in modo parziale.
I costi del notaio
Dato che la donazione con usufrutto è un atto formale pubblico, bisogna prevedere anche il costo del notaio, per determinare il quale bisogna prendere in considerazione alcuni fattori.
Di solito, l’importo viene calcolato sulla base della rendita catastale dell’immobile, a cui va aggiunto il 5% del suo stesso valore. Poi, il risultato viene moltiplicato per un coefficiente che varia a seconda della categoria dell’immobile:
110 se l’immobile risulta essere prima casa;
120 se si tratta di seconda casa.
Tuttavia, come detto, nella donazione con usufrutto la parcella del Notaio non riguarda l’intero immobile, ma solo la nuda proprietà dello stesso.
https://www.immobiliare.it/news/donazione-con-riserva-di-usufrutto-di-cosa-si-tratta-e-cosa-prevede-126231