Nel caso esaminato con la risposta n. 570, l'Agenzia delle Entrate ha analizzato la situazione di un immobile utilizzato promiscuamente sia come propria abitazione che per l'esercizio svolto in maniera professionale dell'attività di Bed and Breakfast.

Ricordando quanto chiarito dall'articolo 119 del decreto Rilancio, è stato sottolineato che è possibile usufruire del superbonus 110 per cento per gli interventi effettuati dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari. La circolare n. 24/E del 2020 ha poi chiarito che dicendo "al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni" il Legislatore ha voluto precisare che la possibilità di usufruire de superbonus riguarda unità immobiliari non riconducibili ai cosiddetti "beni relativi all'impresa" o a quelli strumentali per l'esercizio di arti o professioni.

Quindi, l'agevolazione può essere sfruttata dalle persone fisiche che svolgono attività di impresa o arti e professioni nel caso in cui le spese sostenute riguardino interventi effettuati su immobili appartenenti all'ambito "privatistico". Questo significa che gli immobili in questione devono essere diversi da quelli strumentali alle attività di impresa o arti e professioni; dalle unità immobiliari che costituiscono l'oggetto della propria attività; dai beni patrimoniali appartenenti all'impresa.

Per quanto riguarda dunque gli immobili residenziali ad uso promiscuo, la detrazione è ridotta al 50 per cento, quindi è calcolata sul 50 per cento delle spese sostenute. E' possibile quindi accedere al superbonus 110 per cento nel caso di interventi su immobili ad uso promiscuo limitatamente al 50 per cento delle spese effettivamente sostenute.

Nello specifico, bisogna ricordare che la risoluzione n. 18/2008 ha chiarito che la riduzione del 50 per cento vale anche per gli interventi di immobili residenziali adibiti promiscuamente anche all'attività di Bed & Breakfast, che sia occasionale o abituale.